jeudi 1 avril 2010

1. Il semaforo dei verbi - Presentazione del metodo


PRESENTAZIONE DEL METODO

Vogliamo affrontare lo studio dei verbi secondo un approccio comunicativo come facciamo per le regole grammaticali. “Bando quindi allo studio mnemonico di liste di verbi indigesti. La memorizzazione di lunghi elenchi di verbi, per di più fuori contesto, oltre a rappresentare uno sforzo notevole e noioso, si rivela inefficace per due ragioni: prima di tutto nella pratica reale della lingua, sia scritta che orale, l'alunno non dovrà mai recitare dei verbi, ma li dovrà usare spontaneamente in un contesto comunicativo; in secondo luogo nella pratica della lingua certi verbi a certe persone e a certi tempi sono molto più frequenti di altri.”1
Come affrontare quindi lo studio dei verbi in modo gradevole e efficace? Innanzitutto lo studio dei verbi deve essere affrontato parallelamente all'orale e allo scritto.
Poi è proficuo, data l'età e le conoscenze pregresse degli alunni che ancora non padroneggiano completamente il sistema grammaticale della loro lingua madre, dividere i verbi in tre tipi non a seconda della loro coniugazione, ma in base al loro meccanismo di funzionamento: verdi (verbi aventi una sola radice per formare tutti i modi e tutti i tempi verbali), gialli (verbi aventi due radici da cui si formano i vari modi e tempi verbali) e rossi (verbi aventi una coniugazione del tutto particolare sia nella radice che nelle desinenze).
I ragazzi non fanno fatica ad indovinare/capire che quelli verdi sono i più facili da imparare, i gialli rappresentano una via di mezzo mentre i rossi sono i più complicati. Per questo chiameremo questo sistema di apprendimento “il semaforo dei verbi”: verdi=via libera, giallo=attenzione, rosso=alt!
Questo modo di procedere consente inoltre di evitare, almeno per il momento, il metalinguaggio grammaticale che molto spesso trae in inganno gli allievi di questa età. Parlare loro di verbi regolari o verbi irregolari può essere controproducente poiché interpretano queste definizioni in senso assoluto. I termini regolare e irregolare, invece, non sono termini assoluti, ma hanno un valore relativo. Ci sono tante regole diverse e quindi le definizioni regolare e irregolare assumono valore diverso a seconda della regola a cui si riferiscono. I nostri alunni non hanno ancora questa consapevolezza. Preferiamo quindi rimandare l'utilizzo del metalinguaggio grammaticale tradizionale a quando gli alunni, avendo una maggiore padronanza del sistema verbale francese, potranno coglierne il vero significato.


1E. Vendramini – B. Biggio, “Un, deux, trois... soleil!”, Guide du professeur, La Nuova Italia, 2007.

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